Il Caso di STEFANO ROSSI

Team: Avv. Antonella Caserta, Avv. Lucio Tramontano
Studenti: Celine Verde, Favour Ekhosuehi, Marialudovica Marfella, Viviana Esposito; Lorenza Eleonora Adamo

La storia

Stefano Rossi (pseudonimo), nato in Bangladesh il 9 giugno 1981, attualmente risiede a San Gennaro Vesuviano. È affetto da diabete e in possesso di un codice STP. Di religione musulmana, ha presentato richiesta di permesso di soggiorno in Italia.

Stefano Rossi possedeva, insieme alla sua famiglia, una farmacia in Bangladesh. Durante l’intervista ci ha racconta di aver subito l’attacco di un gruppo terroristico che ha provato ad estorcere denaro a suo padre che, impossibilitato a pagare la cifra, è stato ucciso in sua presenza. A seguito di questo tragico evento, Stefano Rossi si è rifugiato con la propria famiglia presso i suoceri, a circa 10 km di distanza.

Il 20 dicembre 2023 ha lasciato il Bangladesh, separandosi dalla famiglia, ed ha raggiunto Dubai, dove è rimasto per circa una settimana. In seguito, si è trasferito in Libia, dove è rimasto circa quattro mesi e mezzo. Durante il tragitto verso l’Italia, è stato sequestrato dalla mafia bengalese, che lo ha costretto a cedere le proprietà immobiliari della famiglia.

Il 7 aprile 2024 è giunto in Italia. Il suo viaggio ha avuto origine da Dhaka e, attraverso tappe intermedie non completamente certe, è terminato nel territorio italiano. Attualmente lavora come giardiniere. In passato ha lavorato per 15 anni in Malesia come elettricista e imbianchino.

Non ha ancora ricevuto conferma ufficiale né documentazione in merito al suo status in Italia, ma ha presentato in sede di colloquio tutti i documenti in suo possesso. Nonostante la procedura per il rilascio del permesso di soggiorno sia già stata avviata, Stefano Rossi si è rivolto a Casa Bartimeo poiché intende avviare, quanto prima, la procedura per il ricongiungimento familiare, avendo lasciato i propri cari in Bangladesh.

Attività svolte

Prima di procedere all’ascolto diretto del cliente, sono state raccolte informazioni preliminari per meglio comprendere il contesto personale, sanitario e migratorio. Sulla base delle informazioni fornite, si è concluso che, a seguito della presentazione all’Ufficio Immigrazione per l’ottenimento del modello C3 (previsto per il 5 maggio 2025), sarà possibile avviare la regolarizzazione della sua posizione giuridica sul territorio italiano e, conseguentemente, avviare la richiesta di ricongiungimento familiare.

Lo stato dell’arte
Si è in attesa dell’esito dell’appuntamento presso l’Ufficio Immigrazione previsto per il 5 maggio 2025 e della successiva valutazione da parte del team legale che seguirà il caso.