Team clinico-legale
Avvocato: Luigi Migliaccio
Studenti: Alessia Chiaiese, Maria Lourdes De Mizio, Alessandra D’Elia, Emanuela Ippolito, Renato Ianniello, Francesca Trombetti D’Orta, Kim Bertorello, Cristina Brando, Anna Maria Guerriero
Storia
Francesca è nata a Roma nel giugno del 1995. È stata riconosciuta solo dalla madre, cittadina macedone in possesso di permesso di soggiorno e carta d’identità italiana. Il padre, di origine serba e privo di documenti, aveva avviato una procedura per il riconoscimento dello status di apolide ma è deceduto prima della conclusione dell’iter. Dopo un’infanzia trascorsa tra Roma e Terracina, e dopo aver frequentato la scuola elementare proprio a Terracina, all’età di 11 anni Francesca si è trasferita con la famiglia nell’insediamento di Scampia. A 17 anni è stata arrestata per la prima volta e ha scontato la pena inizialmente a Pozzuoli e poi all’ICAM di Lauro (AV), dove ha imparato a cucire e a cucinare, intraprendendo anche un percorso di supporto psicologico. Dopo la morte del padre, anche la madre ha abbandonato la famiglia, lasciando soli Francesca e i suoi fratelli.
Contesto
A partire dal 2020, Francesca ha vissuto in condizioni critiche, con il compagno Brando e i loro tre figli, nella Vela Rossa di Scampia, edificio da tempo oggetto di progetti di riqualificazione e prossimo all’abbattimento. A seguito di un ordine di sfratto, ha perso l’abitazione. Da febbraio 2025 vive a Castel Volturno (CE) dove è riuscita a sottoscrivere un contratto di ospitalità. I bambini frequentano regolarmente la scuola. In passato, ha partecipato alle attività dell’associazione “Arrevutammoce” ma ha smesso di frequentarla a 18 anni. Grazie alla cugina Milena, già assistita dalla Clinica legale federiciana, Francesca è entrata in contatto con il nostro team. È completamente priva di documentazione valida (residenza, contratto, documento d’identità aggiornato), il che la esclude da qualsiasi forma di assistenza istituzionale. Sebbene il Comune di Napoli abbia attivato programmi di sostegno per gli abitanti delle Vele, Francesca non ne ha mai beneficiato, in quanto non è mai riuscita a soddisfare i requisiti richiesti.
Azioni intraprese
Nonostante i precedenti penali a suo carico, si è proceduto con un ricorso volto ad ottenere un permesso di soggiorno per apolidia. L’udienza per il riconoscimento dello status di apolide è stata fissata per maggio 2026, rendendo di fatto vano il principio di ragionevolezza e del giusto processo, a causa di una dilatazione patologica dei tempi. Il team clinico ha redatto un’istanza cautelare ex art 700 c.p.c., con doppio rinvio pregiudiziale dinanzi alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per ottenere un permesso di soggiorno per attesa apolidia, al fine di garantire all’assistita una tutela effettiva e immediata. L’udienza anticipata è stata fissata per il 16 luglio 2025.