Il caso di Ernesto

Team clinico-legale

Avvocato: Luigi Migliaccio

Studenti: Alessia Chiaiese, Gea Scolavino Vella, Claudia Strazzulli, Rossella Viggiano, Maria Lourdes De mizio, Alessandra D’Elia, Anastasia Riabushko

Storia

Ernesto, nato nel 1992 ad Aversa, vive nell’insediamento Rom di Scampia con la compagna Daniela e le loro tre figlie, ognuna con situazioni anagrafiche diverse riguardo il riconoscimento paterno: le due bambine hanno cognomi diversi, in quanto una di loro è stata riconosciuta dal padre, mentre l’altra è stata riconosciuta dal fratello, poiché essendo lui detenuto non poteva riconoscere la figlia. Hanno avuto anche una terza figlia, nata prematura e deceduta nel 2024, per presunta negligenza medica. Ernesto ha origini serbe ma i suoi genitori sono deceduti. Ha precedenti penali per spaccio e reati contro il patrimonio, ma ciò non impedisce le sue richieste di riconoscimento dello status di apolide e del gratuito patrocinio. È sottoposto a un decreto di espulsione e coinvolto in due procedimenti legali (mancata espulsione e resistenza a pubblico ufficiale).

Contesto

Ernesto e la famiglia vivono in condizioni di grave precarietà in una roulotte angusta e sovraffollata nell’insediamento Rom di Scampia, dove mancano infrastrutture di base come servizi igienici, gestione dei rifiuti e acqua potabile sicura. Il degrado ambientale è grave, con accumuli di spazzatura, cattivi odori, terreno fangoso e rischi di incidenti elettrici. L’insediamento è spesso stigmatizzato e soggetto a interventi repressivi più che a politiche di integrazione, generando una condizione di marginalità sociale persistente. Nonostante ciò, la famiglia si impegna a garantire la scuola alle figlie, che frequentano regolarmente.

Azioni intraprese

La clinica legale ha seguito un percorso articolato che ha incluso interviste, acquisizione di documentazione, verifica della sua presenza nei registri serbi (risultata negativa), e la preparazione di un ricorso per il riconoscimento dello status di apolide e il rilascio del permesso di soggiorno, inclusa un’istanza cautelare per la tutela in attesa della decisione. Le azioni della clinica hanno migliorato la condizione legale e sociale di Ernesto e della sua famiglia. Il supporto costante da parte della clinica ha consentito l’accesso ai diritti fondamentali per le bambine, come salute e istruzione. La raccolta e la gestione dei documenti hanno permesso alla famiglia di ottenere un riconoscimento ufficiale, migliorando la loro posizione e sicurezza sociale. La clinica ha avuto un ruolo cruciale nel tutelare i diritti di Ernesto e delle sue figlie, offrendo maggiore protezione e possibilità di integrazione.